Tipologie di mangimi

La Legislazione comunitaria definisce ed individua diverse tipologie di mangimi: additivi, premiscele e mangimi propriamente detti.
Oltre alle materie prime destinate alla produzione di mangimi, dette anche mangimi o alimenti semplici qualora immessi in commercio e destinati all’alimentazione diretta dell’animale, la Legislazione mangimistica vigente definisce diverse tipologie sulla base del soddisfacimento della razione giornaliera dell’animale e sulle funzioni.
La razione giornaliera indica tipicamente la quantità totale di uno specifico mangime necessaria in media al giorno ad un animale di una specie, categoria di età e stile di vita o attività per soddisfare tutti i suoi bisogni energetici e nutrizionali.

Anche la forma di commercializzazione è importante ed è determinata in funzione della specie/categoria animali cui sono destinati, proprio per meglio soddisfare abitudini e richieste.
Per gli animali da produzione alimentare generalmente sono in forma di sfarinati, pellet o spezzati; nel caso degli animali da compagnia, le presentazioni sono le più svariate, crocchette, patè, snack e bocconcini.

Mangimi semplici

Le materie prime di origine vegetale o animale che possono essere destinate all’alimentazione degli animali, allo stato fresco o conservato.

Mangimi complementari

Mangimi che per la loro composizione soddisfano la razione giornaliera dell’animale solo se associati ad altri mangimi. Comprendono i mangimi minerali che possiedono almeno il 40 % di ceneri grezze (residui inorganici delle materie prime impiegate).

Mangimi completi

Mangimi che soddisfano le esigenze nutrizionali giornaliere dell’animale.
Per rispondere più efficacemente alle esigenze degli animali, l’Industria produce anche mangimi con caratteristiche peculiari.

Mangimi destinati a particolari fini nutrizionali

Rientrano in tale tipologia i mangimi in grado di soddisfare un particolare fine nutrizionale di animali, le cui funzionalità (processo digestivo, di assorbimento o metabolismo) rischiano di essere alterati momentaneamente o sono alterati temporaneamente in forma irreversibile. Dall’assunzione di questa tipologia di mangimi, gli animali traggono giovamento perché rispondono alle esigenze del loro stato di salute. Ve ne sono di diverse tipologie e destinati agli animali sia d’allevamento, sia da compagnia: dal supporto della funzione cardiaca, renale, epatica o dermica alla compensazione della digestione fino alla riduzione del rischio chetosi e dell’eccesso di peso corporeo, ed alla ripresa nutrizionale/convalescenza.
Tutti i particolari fini nutrizionali e le disposizioni che li regolamentano sono autorizzate legalmente dalla Commissione europea (Dir. 2008/38/CE e succ. modifiche).
Non includono i mangimi medicati.

Mangimi medicati

Sono i mangimi addizionati di farmaci per la terapia di animali, si somministrano in casi di necessità testimoniati da prescrizione veterinaria, per via orale e per specifiche funzioni curative. La norma definisce precise indicazioni di dosaggio e modalità di somministrazione (durata dei trattamenti o dei periodi di sospensione prima della destinazione dei prodotti di origine animale al consumo umano, utili ad evitare residui di farmaci non tollerabili negli alimenti ed effetti negativi sul benessere animale e sull’ambiente).
Il mangime medicato, quindi, rappresenta una modalità di somministrazione del medicinale veterinario qualora un veterinario ritenga necessaria tale pratica. La produzione di mangimi medicati, siano completi o complementari, rappresenta un servizio che il produttore di mangimi offre all’allevatore previa autorizzazione dei prodotti e delle aziende.

Controlli sull’uso di farmaci

Così come è stato regolamentato l’uso di farmaci veterinari con funzione terapeutica, la Comunità scientifica ha adottato parametri di valutazione dei residui derivati da tali trattamenti quali gli MRL (massimo livello residuale consentito) o la ADI (quantità di ingestione giornaliera accettabile).
Queste valutazioni si basano sul principio, attendibile a livello tossicologico, di una valutazione della residuazione nei diversi tessuti o prodotti animali ingeribili dall’uomo, accettabile nel caso di un’assunzione continua e non pericolosa per la salute umana.
Per completare le esigenze di garanzia sull’innocuità di questi farmaci si è inoltre provveduto alla valutazione dell’impatto che essi possono avere sull’ambiente in cui vengono dispersi.

Provvedimenti restrittivi dell’uso di antimicrobici

I numerosi provvedimenti restrittivi sull’uso di sostanze antimicrobiche sono indirizzati alla battaglia contro la proliferazione di microrganismi indesiderati per evitare l’insorgenza ed il trasferimento (in o fra popolazioni microbiche) del carattere di resistenza: un evento fortemente paventato dalle Autorità sanitarie di tutto il mondo poiché responsabile della possibile inefficacia di questi farmaci, insostituibili nella terapia di importanti malattie infettive e nel passaggio della resistenza all’uomo.

Mangimi convenzionali

Non sono definiti come tali dalla normativa ma, nell’accezione comune del termine, comprendono i mangimi non contenenti OGM o prodotti da essi derivati. Negli ultimi anni, hanno acquistato sempre più importanza i cosiddetti “funzionali” cioè quei mangimi che, per le loro caratteristiche correlate alla natura delle materie prime utilizzate o ai processi cui sono stati sottoposti, conferiscono e svolgono una funzione specifica per l’animale.

Mangimi biologici

Le norme per la produzione biologica riguardano modalità di produzione e caratteristiche delle materie prime vegetali ed animali e degli additivi. La produzione di mangimi biologici è controllata da Organismi terzi che rilasciano certificazioni sulla base del grado di conformità legale e della rispondenza a standard nazionali. Anche l’importazione da Paesi terzi di materie prime e prodotti finiti è controllata dalle Autorità competenti.

Utilizzo di OGM

Tutti gli organismi geneticamente modificati autorizzati in Unione europea possono essere impiegati in alimentazione umana ed animale.

Sulla base del tenore di umidità contenuto, si distinguono i mangimi liquidi, umidi e secchi.
I mangimi liquidi sono principalmente destinati agli animali d’allevamento oppure agli animali da compagnia, soprattutto per i cuccioli quando si tratta della sostituzione del latte materno.