Sicurezza e Qualità

La sicurezza dei mangimi è un prerequisito

Il concetto di sicurezza e qualità nella produzione degli alimenti per animali è prioritario e fondamentale per le industrie del comparto, caratterizzando ogni fase produttiva: dalla ricezione delle materie prime fino al trasporto, confezionamento ed immissione in commercio del mangime finito.
Per la normativa, gli alimenti per animali possono essere immessi in commercio solo se sono sicuri, sani, di qualità leale, adatti all’uso previsto e non hanno effetti nocivi diretti sull’ambiente e sul benessere animale.
Particolare attenzione viene posta a garanzia del benessere animale e a tutela della salute umana.
Le verifiche sulle materie prime, sugli additivi, sugli alimenti e sui mangimi di provenienza nazionale, comunitaria o extra UE sono importanti per valutare un’eventuale presenza o quantità di sostanze indesiderate o non autorizzate (intrinseche all’alimento, derivate da contaminazioni esterne accidentali o fraudolente, residui chimici, medicinali veterinari ed agenti contaminanti). La Legge prevede un elenco di queste sostanze (Dir. 2002/32/CE), per le quali sono indicati i livelli massimi di accettabilità in funzione degli effetti sulla salute e sul benessere degli animali, ma anche sulla salute dei consumatori.
Con l’emanazione comunitaria del Libro bianco sulla Sicurezza alimentare, del successivo Reg. CE n. 178/2002 ed infine delle norme facenti parte del cosiddetto “Pacchetto igiene”, si è delineato il concetto di garantire ed assicurare lungo tutta la filiera un prodotto sano e sicuro. Tale importante obiettivo implica la responsabilità del singolo operatore mangimistico o alimentare, chiamato a valutare e controllare la fase di propria pertinenza durante la produzione o l’immissione in commercio con un occhio di riguardo anche alla fase a monte e a valle.
L’applicazione di trattamenti termici a cui è sottoposto il mangime garantisce non solo salubrità ma anche adeguatezza nutrizionale per l’animale e corretta somministrazione di quantità idonee, evitando sprechi e rischiosa deperibilità organica. Per tali motivi, i produttori di mangimi controllano con attenzione l’efficacia di tali processi termici con analisi e test.

Una sicurezza necessariamente diversificata

La verifica della sicurezza dei mangimi parte da basi comuni, normative ed applicative, ma assume aspetti diversi a seconda perfino della specie di destinazione del mangime: se per gli animali da compagnia saranno valutati “solo” la salute ed il benessere dell’animale e del proprietario unicamente per motivi di convivenza e di manipolazione del prodotto, per gli animali da produzione alimentare è oltremodo necessario valutare anche le molteplici implicazioni riguardanti il consumo umano dei prodotti di origine animale.

Animali da produzione alimentare

I mangimi sono alla base della sicurezza e della qualità dei prodotti di origine animale destinati al consumo umano: un animale nutrito ed allevato secondo le normative e le buone pratiche di settore significa un prodotto idoneo a livello sanitario ed adeguato a livello alimentare.
Il Legislatore ha predisposto una serie di norme per controllare la possibile diffusione delle malattie negli allevamenti e prevenirne la trasmissione fra gli animali, evitando così fenomeni di contaminazione accidentale della filiera alimentare.
Gli allevatori sono i nostri interlocutori, i clienti da soddisfare, che cercano performance specifiche ed il benessere degli animali. Le aziende mangimistiche non solo sono i fornitori di mangimi ma diventano i “consulenti” di una dieta appropriata, in affiancamento al veterinario, per garantire un’ottimizzazione dell’allevamento.
Il mangime viene studiato e formulato sulla base dei fabbisogni nutrizionali specifici per ciascuna specie e categoria animale, consapevoli che a seconda della fase fisiologica esistono esigenze nutrizionali diversificate.

Animali da compagnia

Gli alimenti destinati agli animali da compagnia (pet food) hanno avuto una forte e crescente evoluzione dagli anni ’40. E’ un prodotto certamente di successo, sempre più simile all’alimento per consumo umano, che condivide con il settore degli animali da reddito la maggior parte della normativa che ne regolamenta la produzione e l’immissione in commercio.
Come i mangimi destinati agli animali da allevamento, il pet food deve rispondere a requisiti di sicurezza sanitaria e qualità nutrizionale, coinvolgendo aspetti quali la selezione delle materie prime in termini sanitari e sensoriali, la scelta delle formulazioni, la presentazione del prodotto finito per packaging e pubblicità. Il pet food, infatti, ha due consumatori (uomo ed animale) che scelgono il prodotto in base ognuno alle proprie richieste.
Le specie ricadenti fra gli animali da compagnia sono le più diversificate poiché non comprendono soltanto cani e gatti ma anche altri mammiferi, e poi pesci, uccelli, roditori, rettili ed anfibi. Ognuno da soddisfare per esigenze fisiologiche, metaboliche e comportamentali: dalle specifiche richieste nutrizionali alle potenziali disfunzioni legate specificamente alla propria natura; dalla diversa dentatura e masticazione alla differente sensibilità al gusto, al colore ed alla temperatura fino all’interazione sociale.
La tipologia di materie prime utilizzate nel pet food, oltre ai requisiti di sicurezza sanitaria, deve soddisfare anche altre caratteristiche legate alla realizzazione del prodotto finito quali le condizioni operative di processo (fattibilità, macchinabilità, ecc.) e le proprietà fisiche/organolettiche (densità, colore, rugosità, palatabilità).

La Legislazione alimentare

I principi stabiliti dalla Legislazione alimentare sono i pilastri della policy europea sulla gestione del rischio della sicurezza dei mangimi.
Tuttavia, altri principi dovrebbero essere riconosciuti dalle parti interessate poiché la sicurezza dei mangimi non deve essere argomento di competitività ma un prerequisito per tutti: qualsiasi informazione sui rischi emergenti può aiutarne meglio la gestione. In tale contesto, costituisce elemento fondamentale la trasmissione delle informazioni lungo la filiera e attraverso gli operatori non solo dello stesso settore.

La visione europea per la gestione della sicurezza dei mangimi:
l'approccio Top-of-the-Pyramid

La filiera alimentare dovrebbe mirare ad ottimizzare le risorse di monitoraggio in una prospettiva unica, mediante scenari fondamentali:

  • i mangimi non conformi dovrebbero essere individuati quanto possibile nella fase più a monte. L’esperienza dimostra che quanto più una contaminazione è individuata nelle fasi a valle della filiera, tanto più sarà difficile e costoso gestirla correttamente. Secondo questo approccio i controlli a valle della filiera devono essere implementati per verificare che il processo a monte abbia funzionato correttamente.
  • la trasmissione volontaria di informazioni lungo la filiera è un fattore di gestione efficace del rischio. La capacità di utilizzare in modo sicuro partite di mangimi che rispettano i limiti legali per i contaminanti è la chiave per ottimizzare le risorse agricole: la trasmissione dal fornitore all’acquirente di possibili risultati di monitoraggio è un fattore di ottimizzazione della gestione del rischio lungo la filiera. Strumenti essenziali che supportano l’attuazione di sistemi di gestione basati sul rischio sono:
    • le buone pratiche di igiene
    • gli esempi di piani HACCP non generici poiché ogni singolo operatore ha un proprio profilo di rischio richiedente uno specifico HACCP
    • la mappatura geografica (ad es. micotossine nella raccolta del granoturco)
    • i sistemi di allarme preventivo e di gestione degli incidenti
    • gli schemi di monitoraggio collettivi
    • i database condivisi per la caratterizzazione dei rischi.

Oltre a facilitare la diffusione delle buone pratiche di gestione del rischio lungo la filiera, i sistemi di garanzia della sicurezza dei mangimi sono anche strumenti estremamente utili per la gestione della trasmissione di un pericolo lungo la filiera. Per tale motivo, la loro attuazione dovrebbe essere ulteriormente incoraggiata ma non costituire una barriera commerciale poiché, in tale direzione, il riconoscimento reciproco deve rimanere un obiettivo chiave.

Il controllo delle Autorità

A tutela della sicurezza, all’autocontrollo da parte del produttore si aggiungono le attività di campionamento e verifica effettuate dalle diverse Autorità nazionali lungo tutta la filiera, a monte e a valle dello stabilimento di produzione dei mangimi. Operando sul territorio, le Autorità competenti hanno il preciso obiettivo di vigilare costantemente sul pieno rispetto della normativa, a garanzia della conformità dei prodotti commercializzati.
Tali verifiche rientrano spesso in Piani ufficiali nazionali di controllo, predisposti dal Ministero della Salute e dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che coinvolgono i rispettivi uffici territoriali ed alcune Autorità, NAS ed Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressioni Frodi. Fanno parte del sistema di controllo anche altri Enti ed Organismi operanti sul territorio nazionale quali i Laboratori di riferimento, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e l’Istituto Superiore di Sanità. Con tali Piani, si programma il monitoraggio e la sorveglianza anche in base alle emergenze sanitarie riscontrate nei diversi settori dell’intera filiera mangimistica ed alimentare a livello nazionale ed europeo, ma anche su indirizzi forniti dall’UE per stabilire livelli massimi e raccomandazioni a tutela della salute animale, dell’uomo e dell’ambiente.
I controlli devono essere effettuati dalla produzione primaria fino alla somministrazione dei mangimi agli animali (incluso trasporto, magazzinaggio e rivendite), considerando così i vari operatori del settore con le relative diverse attività, le molteplici tipologie di matrici (materie prime vegetali ed animali, additivi, premiscele, intermedi di lavorazione) ed i differenti prodotti finiti da immettere, o già immessi, sul mercato.
Di conseguenza, anche le modalità di campionamento sono specifiche (test, frequenza di analisi, tipologia di sopralluoghi ispettivi in stabilimenti di produzione, allevamenti, punti di distribuzione) e sono scelte sulla base di appropriate valutazioni. Dopo rilevazione delle non conformità evidenziate su matrici e prodotti importati e della pertinente confluenza dei dati, si adottano importanti provvedimenti a livello nazionale e comunitario.
I risultati dei controlli ufficiali sui mangimi, raccolti in report annuali, evidenziano un continuo e costante miglioramento del grado di conformità di questi prodotti ai requisiti normativi di sicurezza.

La responsabilità degli operatori

Tutti gli operatori della filiera mangimistica devono essere autorizzati espressamente dall’Autorità competente per l’attività specifica svolta e devono applicare i principi e le prassi relativi alla rintracciabilità del mangime, attuando in caso di rischio o pericolo il ritiro o il richiamo del prodotto dal mercato. Quindi, devono vigilare e verificare l’assoluta salubrità dei prodotti prima che questi vengano avviati al consumo; a tal fine, è necessario frammentare il sistema delle verifiche in modo da rispettare i principi di sicurezza individuati dall’Unione europea: approvvigionamento, produzione ed utilizzo.
L’attenzione degli operatori inizia dalla scelta e valutazione dei propri fornitori. Successivamente, durante la ricezione e lo stoccaggio delle materie prime, gli operatori effettuano controlli sanitari e nutrizionali per verificare la sicurezza e la qualità; poi, attuano e verificano il dosaggio delle materie prime e degli additivi in formulazione, controllando l’omogeneità degli ingredienti al termine della miscelazione, fattore essenziale per il benessere animale e per il soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali.
Nell’ambito delle procedure aziendali condotte in autocontrollo sui diversi ingredienti e sostanze impiegate (imballaggi inclusi), processi e prodotti finiti, la prima responsabilità spetta ai produttori (Reg. CE n. 183/2005) attraverso l’attivazione di un sistema che identifica i punti critici del processo produttivo (HACCP). L’obiettivo dell’HACCP è fornire la garanzia che un mangime, se ingerito secondo le istruzioni d’uso, non sia pericoloso per l’animale; tale garanzia è supportata dalla valutazione del processo, partendo dal programma dei prerequisiti per verificare l’utilizzo di ingredienti a norma, dai CCP (Punti Critici di Controllo relativi alla sicurezza) e dai CP (Punti di Controllo relativi alla qualità). La maggiore efficacia si consegue se tale sistema viene applicato a tutta la catena produttiva (inclusi i fornitori di ingredienti).
Al fine di migliorare la sicurezza di ogni sistema produttivo, le aziende adottano procedure scritte, codificate, che possono essere anche certificate, su base volontaria, da appositi Organismi secondo norme ISO, riconosciute a livello nazionale ed internazionale.
Le aziende produttrici di alimenti per animali devono rispettare norme rigorose, costantemente aggiornate e verificate. Tale complesso di norme garantisce la massima sicurezza possibile attraverso l’utilizzo di sistemi produttivi adeguati, controlli affidabili e precise individuazioni delle responsabilità.

Condivisione e cooperazione

Per la sicurezza alimentare, la tutela della salute animale e del consumatore, si è reso sempre più necessario ed efficace condividere la responsabilità lungo tutta la filiera di produzione applicando i necessari controlli messi in atto dagli operatori e dalle Autorità che tutelano non solo il benessere degli animali in allevamento o in casa, ma anche il consumatore, gli utilizzatori ed i proprietari.
La sicurezza è certamente un dato di fatto per un settore competitivo come l’industria mangimistica e si fonda sulla conoscenza e sull’esperienza di un’attività legata all’uomo sin dagli albori della nostra storia.
Oggi ci attende una nuova sfida che rappresenta l’ulteriore evoluzione di un sistema che già definisce la conformità legale e che oramai prevede da un decennio la responsabilità del singolo operatore nelle fasi di produzione poste sotto il proprio controllo. Ora, infatti, è necessario credere ed impegnarsi nella capacità dell’intera filiera, alimentare e mangimistica, di gestire il rischio collettivamente in modo efficace ed in stretta collaborazione con le Autorità.
L’Industria di produzione mangimistica si approvvigiona di materie prime ed additivi da un’ampia vastità di fornitori e distribuisce alimenti composti per animali a milioni di allevatori e proprietari; di conseguenza, il livello di attenzione richiesta deve esser sempre alto
La vulnerabilità della filiera può essere attribuita a diversi fattori fra cui:

  • l’origine di molti contaminanti nelle primissime fasi della filiera e profili di rischi continuamente mutevoli delle materie prime (es. cambiamenti climatici e provenienza geografica)
  • la competizione per le risorse (es. l’aumentata domanda alimentare e lo sviluppo di usi delle colture diversi dalla destinazione alimentare/mangimistico – feed/fuels)
  • la ricerca di fonti alternative caratterizzate da possibili profili di rischio ancora poco conosciuti
  • la necessità di riduzione degli scarti e contenimento dello spreco di risorse
  • la sfida continua di trovare un valido equilibrio fra metodi di campionamento e campione rappresentativo (es. distribuzione disomogenea)
  • il contenimento e l’idonea allocazione economica dei controlli.

La trasparente cooperazione tra i soggetti coinvolti deve essere incoraggiata perché, da un lato, gli operatori conoscono il rischio dei prodotti sotto il loro diretto controllo e, dall’altro, le Autorità hanno informazioni sui profili di rischio di tutti i settori della filiera alimentare. Quindi, la condivisione delle informazioni tra Autorità ed operatori è potenziale beneficio per la collettività.

L’efficiente gestione del rischio di sicurezza dei mangimi deve essere attuata a ogni livello della filiera mangimistica ed alimentare. Delegare la responsabilità all’operatore successivo può risultare solo in una minore efficacia del sistema.

Verifica delle informazioni fino al consumatore

La trasmissione di informazioni lungo la filiera mediante una corretta e chiara predisposizione delle etichette recanti almeno le dichiarazioni obbligatorie è fondamentale per l’allevatore e per il proprietario degli animali da compagnia. Entrambi, infatti, devono poter effettuare una scelta informata e consapevole, indispensabile per il benessere animale.
La validità e veridicità delle informazioni comunicate sul prodotto, sulle sue caratteristiche, proprietà e benefici effetti collegati al suo utilizzo sono quindi particolarmente rilevanti e devono essere supportate dall’operatore mediante registri di formulazione, dossier scientifici/bibliografia riconosciuta, analisi aziendali, ecc.
Infine, il trasporto sfuso o il confezionamento devono avvenire in condizioni di massima garanzia a tutela dell’igiene e del mantenimento dei requisiti sanitari di sicurezza.
L’attività di controllo delle informazioni fornite è importante a tutela del cliente e di un mercato corretto.
L’interazione fra operatori ed Autorità competenti è essenziale anche per conseguire efficaci sistemi di controllo dei costi nella filiera. Le autorità sono tenute ad adottare un approccio basato sul rischio per i controlli ufficiali e, per farlo, dovrebbero prendere in considerazione non solo le rilevazioni di conformità ma anche i controlli che i singoli operatori del settore mangimistico sono tenuti a svolgere come parte integrante dei loro obblighi legali. I vantaggi sarebbero per entrambe le parti perché più cooperazione tra i soggetti interessati permetterebbe:

  • alle Autorità di beneficiare delle informazioni ricavate dagli operatori in quanto risultato del loro autocontrollo, possibilmente raccolte/mantenute in una banca dati collettiva privata;
  • agli operatori di beneficiare del know-how delle Autorità di controllo, in particolare per quanto riguarda il profilo di rischio dei partner della filiera, elemento importante per la progettazione di un piano di monitoraggio efficace.

Importazioni

Sulle materie prime ed i mangimi importati agisce un sistema aggiuntivo di controllo ad ogni Posto di Ispezione Frontaliero che valuta l’immissione in commercio sul territorio comunitario: il Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi (RASFF), un network che si attiva quando un prodotto presenta o può presentare un pericolo per la salute pubblica connesso ad alimenti, mangimi e materiali a contatto. I punti di contatto della rete RASFF sono le Autorità di ogni Stato membro, la Commissione europea e l’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). In tale modo, è possibile comunicare rapidamente i rischi diretti ed indiretti quindi adottare tempestivamente misure di salvaguardia adeguate.
L’armonizzazione delle norme di sicurezza dei mangimi contribuirà anche a garantire le importazioni sicure di mangimi provenienti da Paesi terzi, così come le esportazioni di mangimi di origine animale verso i Paesi terzi. Considerata la forte dipendenza di fonti proteiche ed additivi dal mercato globale, la promozione di standard e metodi europei per la gestione del rischio è la chiave per garantire il buon approvvigionamento dell’UE.