Piano Nazionale Residui – Pubblicata la relazione ministeriale per il 2021

Anche quest’anno il Ministero della Salute ha pubblicato la relazione sull’attività, svolta in Italia, del Piano Nazionale dei Residui (PNR) per il 2021.

Il campionamento si è effettuato come di consueto nella fase di allevamento degli animali e nella fase di prima trasformazione dei prodotti di origine animale, con l’obiettivo di: svelare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate; evidenziare i casi di somministrazione di sostanze non autorizzate o utilizzate a condizioni diverse da quelle autorizzate; verificare la conformità degli alimenti rispetto agli LMR e ai tenori massimi, fissati dalle norme comunitarie e nazionali, per i medicinali veterinari, prodotti fitosanitari e contaminanti ambientali.

Il campionamento è eseguito in maniera imprevista, inattesa e in momenti non fissi e in giorni non particolari della settimana, ad intervalli variabili distribuiti sull’intero arco dell’anno, adoperando ogni precauzione atta a garantire che il “fattore sorpresa” nei controlli fosse costante; trattasi di campioni mirati.

Le attività del PNR restano le medesime, piano, extra piano e sospetto e si prosegue con la rendicontazione del flusso dei dati nel sistema NSIS.

In Italia, nell’intera attività del PNR sono stati prelevati 30.263 campioni, per un totale di 466.235 determinazioni analitiche distinte per tipologia di piano; si rileva una sostanziale costanza nel numero dei campioni prelevati ma con un aumento negli anni del numero di determinazioni analitiche, riflesso della sempre maggiore disponibilità di metodiche multiresiduo presso i laboratori ufficiali.

Riscontrate 45 non conformità, con 132 campioni, numero più alto rispetto allo scorso anno, risultati non idonei per diverse motivazioni.

Per quanto riguarda le attività di campionamento, nel piano mirato sono stati prelevati in totale 27.750 campioni su cui sono state effettuate 357.994 determinazioni analitiche, distinte per singolo settore produttivo, ove anche per quest’anno emerge la criticità relativa al mancato raggiungimento degli obiettivi nazionali e comunitari per gli ovicaprini e selvaggina allevata, acquacoltura e volatili da cortile a causa della pandemia.

Anche per il 2021 il PNR include le attività dell’UVAC per effettuare il campionamento di animali al macello provenienti da altri Stati Membri, distinta per attività regionale, rendicontate per consentirne l’invio all’EFSA, come parte integrante dell’attività del Piano, ove si rileva un lieve peggioramento rispetto allo scorso anno, in termini di attività effettuata rispetto a quella programmata.

Sui campioni prelevati nell’ambito del Piano mirato, sono stati analizzati sia per sostanze del gruppo A – Sostanze vietate e non autorizzate (49.6%), che per sostanze del gruppo B – medicinali autorizzati e contaminanti (62.1 %). Si sono forniti risultati irregolari per la presenza di residui sono stati complessivamente 12, pari allo 0.04 % del totale dei campioni prelevati riferibile al superamento dei limiti massimi di residui per le sostanze antibiotiche, per i cortisonici, sostanze vietate, antielmintici e metalli pesanti. Il trend è in linea con quello discendente degli ultimi anni, con una graduale diminuzione del numero di non conformità per antibiotici, ad una sostanziale costanza delle altre sostanze contenute nei medicinali autorizzati e da un paio d’anni ad una ricomparsa di non conformità per sostanze vietate.

Per l’attività dell’extra piano per il 2021 sono state programmate solo attività regionali; sono stati prelevati in totale 1.114 campioni; effettuate 53.219 determinazioni analitiche, ove continua la criticità emersa negli ultimi anni, ossia la mancata programmazione delle attività in NSIS di diverse Regioni. Dall’esame dei campionamenti effettuati per le attività extrapiano, emerge che la maggior parte dei campionamenti è stata effettuata sul latte per la ricerca di sostanze antibatteriche e di aflatossine (4 campioni irregolari).

Per l’attività su sospetto, sono stati prelevati 1399 campioni, su cui sono state effettuate 55.022 determinazioni analitiche attuate soprattutto nei bovini, ove emerge una predominanza della ricerca di sostanze autorizzate, in particolare una predominanza della ricerca di sostanze autorizzate, in particolare antibiotici e cortisonici per i campionamenti effettuati su sospetto, seguiti da sostanze vietate e antinfiammatori non steroidei. Riscontrati 29 campioni non conformi, pari al 2.1 % del totale dei campioni prelevati con tale strategia di campionamento. La maggior parte delle non conformità sono riferibili alla presenza di sostanze antibiotiche, prevalentemente sulla categoria dei bovini, a seguito di macellazione speciale di urgenza. Non sono state riscontrate non conformità a seguito di esiti sospetti al test istologico.

Come di consueto evidenziati i dati sui tempi di accettazione, nonché i tempi di analisi distinti per regione, ove per quest’ultimo compaiono ancora delle criticità, sottolineate anche nel corso dell’audit della CE tenutosi in Italia.

Lo scorso anno è stato inserito come indicatore, il LEA, nella pratica entro la fine di ogni bimestre devono essere inseriti in suddetto sistema informatico tutti i dati relativi a campioni prelevati nel bimestre precedente, ove si rileva che rispetto allo scorso anno, vi è un notevole miglioramento delle performance relative a questo indicatore.

Anche per il 2021 la relazione si focalizza sugli antibiotici: nel 2021, nell’ambito del Piano mirato, su un totale di 8774 campioni, la percentuale è costante (circa il 29%) per la ricerca di almeno una sostanza antibiotica, così come la rendicontazione (più di 40 campioni) da matrici differenti, come fegato, urine, mangimi, acqua di abbeverata.

Tenuto conto che, con l’applicazione di metodi multiresiduo è possibile analizzare un campione per sostanze appartenenti a più famiglie, il totale dei campioni riportati non coincide con il numero totale di campioni prelevati per la ricerca di sostanze antibiotiche. Si dovrà valutare la necessità ridefinire in termini numerici le ricerche delle varie famiglie di farmaci, compatibilmente con la valutazione delle specie per le quali tali farmaci sono autorizzati.

La percentuale di non conformità registrata nel 2021 per antibiotici (0.2 %), rispetto al numero totale di campioni analizzati per questa categoria di sostanze, si posiziona su valori che si mantengono costanti negli anni. A tal proposito, con la futura implementazione del Piano europeo di sorveglianza sui residui, che sarà riportato nella bozza di regolamento in discussione a livello europeo, sarà possibile utilizzare esclusivamente metodi quantitativi su un numero limitato di campioni, quindi effettuare una puntuale e significativa valutazione dell’esposizione del consumatore ai residui di antibiotici riscontrati nei prodotti di origine animale.

Nelle conclusioni, il Ministero della Salute evidenzia che per le attività del Piano 2021, in termini di percentuali di non conformità e conformità, questa la si può comparare con quella degli anni precedenti., anche se per questo anno vi è un netto miglioramento delle attività del territorio, in termini di performance (attività effettuata rispetto a quella programmata), di tempi di caricamento dati nel sistema informatico e in misura minore, nei tempi di analisi dei campioni.

Sebbene per alcune categorie non sia stato possibile raggiungere totalmente gli obiettivi nazionali e comunitari, si continua a registrare un aumento del numero di determinazioni analitiche, quindi di sostanze ricercate, rispetto agli anni precedenti, segno della sempre maggiore disponibilità di indagine presso i laboratori italiani. La collaborazione con i laboratori del territorio, con le autorità regionali e con i laboratori nazionali di riferimento, andrà a costituire la base per il successo dell’imminente unificazione delle procedure di rendicontazione, attraverso il sistema RaDISAN, che consentirà, oltre a migliorare la qualità dei dati raccolti, anche l’univocità di comportamento tra i diversi flussi di dati analitici.