ESVAC: i dati di vendita nazionale dal Ministero della Salute

Il Ministero della Salute, nell’ambito del progetto ESVAC, ha fornito la relazione avente come focus antibiotici che, per il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, rappresentano il problema di maggiore impatto nel nostro Paese e per il quale sono sempre più urgenti azioni di prevenzione e controllo.

Si sottolinea che nel 2020 il settore veterinario ha raggiunto e superato tutti i target di riduzione fissati nel PNCAR (2017-2020), incluso l’anno di proroga del 2021, con riferimento all’anno 2016.

Il calo importante nelle vendite (mg/PCU) delle polimixine riflette le politiche nazionali di riduzione sviluppate dal Ministero nel 2016, nonchè il parere dell’EMA sull’uso della colistina negli animali. Il parere ha richiamato gli Stati membri sulla necessità di ridurre in 3-4 anni di circa il 65% gli attuali volumi di vendite di medicinali veterinari contenenti tale molecola. Nello specifico, è stato richiesto agli Stati membri e anche all’Italia di raggiungere livelli target di 5 mg/PCU e livelli desiderabili di 1 mg/PCU.

La drastica riduzione rilevata per le vendite della colistina non trova corrispondenza in un aumento di altre classi di agenti antibiotici. I dati derivanti dal progetto ESVAC sono collegati ad un’unità di misura che poco si adatta ai diversi contesti produttivi nazionali. L’unità di misura mg/PCU rappresenta una stima, che allo stato attuale, consente di valutare le tendenze.

I dati analizzati, collegati al progetto ESVAC, fanno riferimento alla dispensazione del medicinale veterinario attraverso la Ricetta Elettronica Veterinaria (REV), fatta eccezione per i medicinali veterinari autorizzati ai fini della fabbricazione di mangimi medicati (premiscele) per cui il dato rimane quello comunicato dai titolari delle AIC.

I risultati di vendita nazionale coprono le vendite di medicinali veterinari contenenti sostanze antibiotiche, stimati per l’uso in animali DPA (inclusi gli equini) e  in animali da compagnia (compresse). Le vendite totali, in tonnellate di principio attivo, sono pari a 669,1 per l’anno 2021, con un trend in diminuzione (-45,3% rispetto al 2016 e -4% rispetto al 2020).

Le vendite delle compresse rappresentano l’1,1% delle vendite totali e mostrano un decremento del 26,2% rispetto al 2016. Un’importante riduzione è osservata anche per tutte le altre formulazioni farmaceutiche, attestandosi a valori del 45,5% rispetto all’anno 2016, anche se soltanto del 4% rispetto al 2020.

Le tonnellate di principio attivo ipotizzate come vendute per gli animali DPA  devono essere messe in correlazione con la PCU italiana, la cui fonte dati è l’EUROSTAT (Ufficio statistico dell’Unione europea). Nel 2021, i valori delle PCU si attestano su valori di 3.812,57, con un lieve aumento  rispetto  al 2020 e il dato delle vendite complessive di agenti antibiotici in animali DPA è pari a 173,5 mg/PCU. Rispetto al 2016, la riduzione più evidente si conferma quella per la classe delle polimixine (95,7%). A seguire, gli altri chinoloni (-71,5%), le cefalosporine di 3a e 4a generazione (-66%), i macrolidi (-63,2%), le tetracicline (57,3%), i fluorochinoloni (49,5%). Le principali classi vendute rimangono le penicilline, le tetracicline e i sulfamidici che rappresentano oltre il 70% delle vendite totali.

La principale forma farmaceutica venduta continua ad essere la soluzione orale e, a seguire, le premiscele. Molto distaccate troviamo le formulazioni per iniezioni, mentre le forme iniettabili più vendute appartengono alla classe delle penicilline.

Un’attenzione particolare è rivolta alle classi di antibiotici considerate di importanza critica ed incluse nella categoria B “Restrict” della categorizzazione AMEG3, nonché ai macrolidi per cui si evidenzia una riduzione delle vendite del 63,2% rispetto al 2016, rappresentando il 6,2% delle vendite totali.

Si ribadisce l’importanza della ricetta elettronica che garantisce la raccolta di dati pertinenti sul volume delle vendite e sull’impiego dei medicinali antibiotici utilizzati negli animali ma anche la conoscenza in tempo reale della corretta gestione del medicinale negli animali. Di fatto, tali dati, nello specifico quelli relativi alle prescrizioni degli antibiotici, confluiscono nel sistema Classyfarm che mira a definire sempre più attendibili indicatori di rischio per la verifica del consumo delle diverse classi di antibiotici, per le formulazioni farmaceutiche e per le specie/categoria animale.