Il Ministero della Salute ha pubblicato la relazione sui risultati del Piano Nazionale Residui per il 2020, al fine di ricercare i residui delle sostanze farmacologicamente attive e di contaminanti chimici negli animali vivi, loro escrementi e fluidi biologici, negli alimenti per animali e nell’acqua di abbeveraggio nonché nei tessuti e negli alimenti di origine animale, con l’obiettivo di svelare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate, non autorizzate o utilizzate a condizioni diverse da quelle autorizzate, verificare la conformità degli alimenti agli LMR e tenori massimi stabiliti dalla pertinente legislazione.
I gruppi di sostanze chimiche ricercate sono indicate nell’allegato I del D.L.vo 16 marzo 2006 n.158 nelle categorie di animali vivi o prodotti di origine animale, a livelli e frequenze di campionamento previsti dalle norme vigenti.
Il campionamento è eseguito in maniera imprevista, inattesa e in momenti non fissi e in giorni non particolari della settimana, ad intervalli variabili distribuiti sull’intero arco dell’anno, adoperando ogni precauzione atta a garantire che il “fattore sorpresa” nei controlli sia costante – trattasi di campioni mirati.
Le attività del PNR restano le medesime, piano, extra piano e sospetto; per il primo anno, vi è stata la rendicontazione del flusso dei dati nel sistema NSIS.
In Italia nell’intera attività del PNR sono stati prelevati 32.564 campioni, per un totale di 401.682 di determinazioni analitiche distinte per tipologia di piano: sono state riscontrate 47 non conformità e 117 campioni sono risultati non idonei per diverse motivazioni (campioni annullati da ASL, quantitativo insufficiente, ecc.).
Per quanto riguarda le attività di campionamento, nel piano mirato sono stati prelevati in totale 30.029 campioni su cui sono state effettuate 321.617 determinazioni analitiche, distinte per singolo settore produttivo, da cui emerge la criticità relativa al mancato raggiungimento degli obiettivi comunitari per suini e volatili da cortile; si è risolta la criticità, riscontrata negli scorsi anni, sulla selvaggina cacciata, con alcuni mancati raggiungimenti degli obiettivi nazionali a causa della pandemia.
A partire dal 2019, il PNR include anche le attività degli UVAC per effettuare il campionamento di animali al macello provenienti da altri Stati Membri, distinta per attività regionale, rendicontate per consentirne l’invio all’EFSA (parte integrante dell’attività del Piano).
In considerazione del diffondersi delle tecniche analitiche multiresiduo e multiclasse, ogni campione prelevato poteva invece essere analizzato, a differenza di quanto programmato, per una o più sostanze appartenenti allo stesso o a gruppi differenti.
I 30.029 campioni prelevati nel Piano mirato, sono stati analizzati sia per sostanze del gruppo A – Sostanze vietate e non autorizzate (42.7%), che per sostanze del gruppo B – medicinali autorizzati e contaminanti (68.3 %). Per il 2020 si sono forniti risultati irregolari per la presenza di residui (complessivamente 27, pari allo 0.1 % del totale dei campioni prelevati riferibile al superamento dei limiti massimi di residui per le sostanze antibiotiche e per i cortisonici). Le non conformità dei settori produttivi sono riferibili a bovini e suini, in linea con il trend discendente degli ultimi anni.
Si è assistito ad una diminuzione del numero di non conformità per antibiotici, ad una sostanziale costanza delle altre sostanze contenute nei medicinali autorizzati e, da un paio d’anni, ad una ricomparsa di non conformità per sostanze vietate.
Per l’attività dell’extra piano realizzate da parte delle Regioni e Province Autonome, sono stati prelevati in totale 1.555 campioni in diverse regioni (sebbene siano stati programmati in NSIS/PNR 1.043 prelievi di campioni solamente in 5); sui campioni prelevati sono state effettuate 40.585 determinazioni analitiche. Emerge che la maggior parte dei campionamenti è stata effettuata sul latte per la ricerca di sostanze antibatteriche e di aflatossine, con risultati irregolari per presenza di residui (pari allo 0.1 % del totale dei campioni prelevati).
Per l’attività su sospetto, sono stati prelevati 980 campioni, su cui sono state effettuate 39.480 determinazioni analitiche attuate soprattutto nei bovini, da cui emerge una predominanza della ricerca di sostanze autorizzate, in particolare antibiotici, cortisonici e antinfiammatori non steroidei, seguiti da sostanze vietate. Riscontrati 18 campioni non conformi (pari all’1.8 % del totale dei campioni prelevati con tale strategia di campionamento).
Come di consueto, sono stati evidenziati i dati sui tempi di accettazione nonché i tempi di analisi distinti per regione, ove quest’ultimi continuano a rappresentare una criticità.
Novità del piano è l’indicatore LEA, correlato ai tempi di inserimento dei dati nel sistema informatico NSIS/PNR New – in pratica è stato disposto che, entro la fine di ogni bimestre, debbano essere inseriti in suddetto sistema informatico tutti i dati relativi a campioni prelevati nel bimestre precedente, al fine di ottimizzare l’intera procedura, a partire dal campionamento fino all’inserimento dei dati relativi a prelievo e analisi.
Focus della relazione anche sugli antibiotici: ricercati i residui nel muscolo (prelevato al macello) di bovini, suini, ovicaprini, equini, pollame, conigli e selvaggina allevata, di pesci allevati in acquacoltura (trote, specie eurialine), nel latte (vaccino, bufalino e ovicaprino), nelle uova e nel miele.
Nell’ambito del PNR la ricerca di antibiotici riveste un’importanza notevole: nel 2020, nell’ambito del Piano mirato, su un totale di 30.029 campioni totali analizzati per tutte le sostanze e le matrici previste, 8.677 campioni (circa il 29%) sono stati analizzati per la ricerca di almeno una sostanza antibiotica – rendicontati più di 40 campioni prelevati da matrici differenti (fegato, urine, mangimi, acqua di abbeverata). Per quanto riguarda la tipologia di sostanze ricercate, sono riportate le famiglie di antibiotici delle sostanze ricercate di 8.677 campioni, e raffrontate con i dati di vendita. Tenuto conto che, con l’applicazione di metodi multiresiduo è possibile analizzare un campione per sostanze appartenenti a più famiglie, il totale dei campioni riportati non coincide con il numero totale di campioni prelevati per la ricerca di sostanze antibiotiche. Risulta superata in parte la criticità riscontata lo scorso anno, relativa all’utilizzazione della categoria generica B1 (Sostanze antibatteriche, compresi sulfamidici e chinolonici) per la rendicontazione delle molecole, che si verifica per 92 record.
Sui 8.677 campioni analizzati per sostanze antibiotiche, sono stati riscontrati 12 campioni non conformi, con 13 esiti non conformi.
Nelle conclusioni, il Ministero della Salute sottolinea che la situazione inerente le attività del Piano 2020, in termini di percentuali di non conformità e conformità, è comparabile con la relativa degli anni precedenti. Inoltre, anche se non sono stati raggiunti alcuni obiettivi nazionali e comunitari in termini di numerosità campionaria, si registra comunque un aumento del numero di determinazioni analitiche rispetto agli anni precedenti – segno della sempre maggiore disponibilità di indagine presso i laboratori italiani. Relativamente ai tempi di attuazione, oltre ai consueti cali riscontrati nel primo mese di attuazione del Piano e nei mesi di agosto e dicembre, è evidente la diminuzione di attività riscontrata nei mesi di marzo e aprile 2020, corrispondenti ai primi mesi di lockdown nazionale.