L’UE garantisce livelli di sicurezza alimentare tra i più elevati al mondo, grazie ad una solida base legislativa a tutela dei consumatori. Elemento chiave per assicurare un rapido scambio di informazioni tra Paesi Membri in caso di rischi per la salute umana e/o animale correlati al consumo di alimenti e mangimi è rappresentato dal sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (RASFF), istituito con Reg. (CE) 178/2002 (legislazione alimentare), in forma di rete ed attivo 24 ore su 24. Negli anni il Sistema è stato esteso anche ai rischi legati a materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti (MOCA) e al pet food.
I membri della rete (punti di contatto) – Commissione europea, Autorità sanitarie responsabili della sicurezza alimentare degli Stati Membri, EFSA ed Associazione europea di libero scambio, EFTA – comunicano fra loro e condividono in tempo reale i possibili rischi attraverso la piattaforma on line i-RASFF per ritirare/richiamare prodotti pericolosi dal commercio. Questa piattaforma è stata aggiornata dopo istituzione del sistema IMSOC (sistema per il trattamento delle informazioni per i controlli ufficiali), che integra i sistemi informatici della Commissione utilizzati per lo scambio rapido di dati, informazioni e documenti sui rischi per la salute umana, salute e benessere animale e sanità delle piante.
In caso di pericolo, un membro della rete attiva notifica nel sistema inserendo tutte le informazioni necessarie ad identificare il prodotto coinvolto e la sua tracciabilità, dal luogo d’origine alle diverse fasi della distribuzione. Le notifiche sono distinte per gravità di pericolo e presenza o meno del prodotto sul mercato di uno o più Paesi membri della rete. In particolare, la “notifica di allerta” indica il massimo grado pericolo per cui si attivano misure immediate ed urgenti fino alla comunicazione al consumatore; mentre le “notifiche di Informazione”, suddivise in “for follow up” e “for attention”, riguardano un rischio non considerato grave oppure specificità di presenza o assenza del prodotto sul mercato e non determina misure urgenti. La notifica di respingimento al confine riguarda invece il controllo su partite importate.
Dal report elaborato dal Ministero della Salute, durante il 2022 sono state trasmesse 4339 “notifiche originali” (o “madri”), numero inferiore rispetto al 2021 pari a 4588, di cui 3888 hanno riguardato l’alimentazione umana, 233 l’alimentazione animale e 218 i MOCA. Le più numerose riguardano i “respingimenti al confine” (1515) e le “notifiche di allerta” (1163), le restanti sono “Information Notification” (995 “for attention” e 666 “for follow up”). Dal confronto con l’anno precedente l’incremento maggiore ha interessato i “respingimenti al confine”. Il Paese membro che ha trasmesso il maggior numero di segnalazioni è stata la Germania, seguita da Paesi Bassi, Belgio e Spagna. L’Italia, quinto paese membro insieme alla Polonia, ha inviato 318 notifiche (circa il 7,3 % del totale) con pericoli sanitari maggiormente riscontrati nelle notifiche attivate su micotossine (24,5%), microrganismi patogeni (17,7%, in particolare Salmonella), residui di pesticidi (14,1%, soprattutto clorpirifos) e metalli pesanti (11,6%).
Il Paese d’origine con maggior numero di notifiche per prodotti non conformi è la Turchia (11,9%), seguita da India e Cina (6,9%).
Le non conformità su prodotti di origine italiana sono principalmente su carne e prodotti a base di carne diversa dal pollame, cereali e prodotti da forno, latte e prodotti a base di latte, molluschi bivalvi, materie prime per mangimi, frutta e vegetali, frutta a guscio.
In relazione a mangimi e additivi/premiscele, sono pervenute 186 segnalazioni e la presenza di Salmonella ne ha rappresentato circa la metà (87). Nei mangimi composti il pericolo soprattutto rilevato è per riscontro di medicinali veterinari ma comunque si tratta di un valore molto basso (3); negli additivi per mangimi, pesticidi (4,4 %, ossido di etilene) e nelle premiscele le non conformità sono equamente distribuite tra microrganismi patogeni e composizione (50%) – in alcuni casi nello stesso prodotto erano presenti categorie di pericoli contemporaneamente. L’origine dei prodotti non conformi è varia ma il Paese con numero più alto di segnalazioni in questo ambito è stata la Germania, seguita da Paesi Bassi e Polonia.
Specificamente per il pet food, sono pervenute 47 notifiche e rilevate 49 non conformità (danger) con rischio per la salute umana, corrispondenti a 56 pericoli specifici (hazard). Il numero maggiore di non conformità (34%) era associato alla presenza di microrganismi patogeni, tutti appartenenti al genere Salmonella.